17# La musica paleolitica

La storia del continente europeo dalla preistoria a oggi

17# La musica paleolitica

Sparito musicale

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Come è nata la musica? E perché noi umani abbiamo iniziato a produrla?

Se leggete on line o in molti libri relativi alla storia della musica o, più in generale, alla preistoria umana spesso l’invenzione della musica viene celebrata come una delle meraviglie dell’essere umano, un tratto unico e distintivo al pari della capacità di svolgere integrali o trapiantare organi.
E invece no.

 

Musica animale

Quindi, per primissima cosa, chiariamo subito un concetto fondamentale: noi non siamo assolutamente i soli animali a produrre musica.
Pensate agli uccelli canori: migliaia di specie in grado di cantare melodie bellissime oltre che piuttosto complesse.
Oppure alle balene i cui canti, davvero affascinanti per altro, si evolvono nel corso della vita grazie ai nuovi individui incontrati.

Certo, direte voi: noi abbiamo costruito strumenti, codificato la musica, composto sinfonie.
Ma, come ho più volte sottolineato in passato, questo genere di meraviglie è una conseguenza della nostra capacità cognitiva superiore, non di un dono divino intrinseco che ci rende gli unici del pianeta a poter fare una data cosa!

La capacità di produrre musica la condividiamo con altri animali, con le altre specie: semplicemente in noi questa possibilità si è potuta esprimere ai massimi livelli grazie alla nostra più avanzata capacità di elaborare dati.

Quando è nata la musica umana?

Abbiamo visto nella puntata n8 che il più antico strumento musicale è il flauto di Divje Babe, risalente a oltre 40mila anni va e realizzato dai Neanderthal. Il flauto è stato trovato in Slovenia, nel parco archeologico omonimo che si trova vicino al confine italiano, a circa 60 km da Cividale del Friuli.

Il flauto di Divje Babe è stato realizzato con un pezzo di diafisi del femore sinistro di un orso delle caverne molto giovane (2 anni d’età al massimo) ed è lungo 11,36 cm e la distanza fra i centri dei due fori è di 3,5 cm.
Il flauto è spezzato a entrambe le estremità e presenta dei fori: sul lato posteriore due fori completi e due fori incompleti in ogni estremità spezzata; secondo le ricerche i fori così fatti permetterebbero di produrre 4 note musicali: do, re, mi, fa.

Comunque questo reperto è fortemente dibattuto: secondo alcuni studiosi non apparterrebbe ai Neanderthal, secondo altri non sarebbe un flauto ma un accendino, un oggetto per accendere il fuoco utilizzando dei legnetti.

In ogni caso sono giunti fino a noi diversi flauti fatti con ossa di animali e realizzati da sapiens.

Detto ciò è probabile che tra i primissimi strumenti musicali vi fossero i tamburi e siano proprio le percussioni, il ritmo, ad aver costituito il nucleo primordiale della musica umana: secondo molti studiosi si tratterebbe di una riproduzione del battito del cuore umano.

 

Perché è nata la musica?

Perché l’uomo ha cominciato a produrre musica?
Le spiegazioni a questo riguardo sono tante, alcune tra l’altro davvero fantasiose.

 

I TAMBURI

In linea generale, come dicevo, il tamburo è considerato il primo strumento musicale probabilmente inventato: questo lo si desume anche basandosi sullo studio delle popolazioni primitive giunte fino a noi, ossia quei gruppi umani che erano ancora nella preistoria nella seconda metà del ‘900 e che quindi abbiamo potuto studiare.

D’altronde si può dire che il ritmo regolare sia dentro di noi, appunto il battito del nostro cuore, e quindi è ragionevole pensare che il rumore prodotto magari usando bastoni si sia sincronizzato in un ritmo regolare e questo poi sia stato riprodotto usando strumenti costruiti apposta, i tamburi appunto.

Lo scopo di tutto questo potrebbe essere stato legato alla caccia: fare rumore per spaventare e dirigere in una certa direzione la preda è una tecnica di caccia tutt’oggi in uso.. utilizzare strumenti specifici per lo scopo, prima bastoni poi tamburi, sarebbe stato quindi un passaggio del tutto logico.

 

I FLAUTI

Per quanto riguarda i flauti secondo alcuni studiosi sarebbero nati per imitare il suono degli uccelli.

Il sapiens, come gli altri ominidi prima di lui, non buttava via nulla del proprio pasto: gli ossi venivano svuotati del midollo.. inoltre vi sono ossa di uccelli che sono cave naturalmente (per motivi legati alla dinamica del volo).
Certamente è possibile che, per caso, qualcuno abbia provato a soffiare dentro uno di questi ossi cavi, questo abbia prodotto un suono e così sia nato il primo strumento a fiato.

Anche in questo caso può essere che i primi flauti avessero un ruolo nella caccia, magari per attirare gli uccelli.

 

Sesso e musica

Secondo alcuni studiosi la musica avrebbe avuto anche una valenza sessuale e comunicativa.

Questo è certamente possibile, d’altronde anche tra gli animali non umani è così.
Il canto degli uccelli ha spesso una valenza sessuale, ossia di possesso del territorio correlato all’attirare le femmine.
Stesso discorso, anche se più complesso, riguardo i canti delle balene che abbiamo citato poco fa: i maschi di megattera, che poi è una specie di balena canora, cantano anche allo scopo di attirare le femmine.

Quanto alla comunicazione in generale tutti gli animali non umani usano suoni più o meno modulati a scopo comunicativo: non c’è ragione quindi per supporre che l’emissione di suoni artificiali, quindi tramite l’utilizzo di strumenti, non sia nato o non si sia sviluppato tra i sapiens anche per scopi comunicativi, magari, all’inizio, all’interno della pratica della caccia.

In ogni caso probabilmente, come sempre, non avremo mai la vera risposta sul perché un bel giorno un uomo o una donna paleolitica abbia preso un osso e abbia pensato bene di ricavarne uno strumento che facesse un dato suono! Provare ad indovinare cosa passasse per la testa di quel sapiens in quel fatidico giorno è semplicemente impossibile.

 

Bene, salutiamo per il momento l’arte e vediamo un altro aspetto simbolico della nostra vita paleolitica: la morte e le tombe sapiens.

 

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