18# Le tombe sapiens del Paleolitico

La storia del continente europeo dalla preistoria a oggi

18# Le tombe sapiens del Paleolitico

Tomba a tumulo preistorica in prato

(Se invece di leggere preferisci ascoltare vai in fondo alla pagina!)

Abbiamo visto nella puntata n9 l’origine del sentimento del lutto e nella puntata n10 abbiamo visto le tombe Neanderthal, le più antiche tombe di cui ad oggi si abbia traccia archeologica.
Nella puntata di oggi vediamo le tombe dei sapiens, ossia le prime tombe umane vere e proprie, quindi i più antichi riti di sepoltura della storia umana.

Allora.. come venivano seppelliti i morti nel Paleolitico?

 

Le tombe del Paleolitico superiore

Come per i Neandertal i primi sapiens scavavano tombe poco profonde, a volte nelle caverne ma non sempre.
Detto ciò le tombe sapiens giunte fino a noi sono profondamente diverse rispetto a quelle Neanderthal: nelle tombe sapiens è sempre presente un corredo funebre.

I morti infatti sono spesso abbigliati con abiti decorati e ricchissimi di ornamenti e a volte sono cosparsi di ocra colorata. Inoltre le tombe presentano offerte di cibo o oggetti, come strumenti in selce, statuine, armi e altri oggetti intagliati il cui uso non sempre è chiaro e, forse, ha una funzione puramente rituale.
Le fosse che ospitano queste sepolture sono state scavate appositamente e i corpi sono deposti sdraiati o, in alcuni rari casi, rannicchiati.

Vi è comunque almeno una caratteristica che le tombe sapiens e Neandertal hanno in comune: il, diciamo, “tipo” di morti.

In linea generale i defunti seppelliti sono soprattutto adulti, più spesso uomini che donne; vi sono però anche tante tombe di bambini.
Generalmente si tratta di persone apparentemente sane, morte probabilmente in incidenti o di malattia, ma non di vecchiaia.. salvo rari casi in cui l’età della morte è davvero molto avanzata.

Vi sono poi molte tombe di persone afflitte da malattie congenite che, probabilmente, rendevano loro difficile la vita quotidiana e i cui handicap, forse, conferivano una sorta di aurea magica, come avverrà in molte popolazioni primitive vissute nel corso della storia umana.

Alla luce di tutto questo, quindi, bisogna tenere presente che la sepoltura non era una pratica comune tra i sapiens, non più di quanto lo fosse tra i Neandertal: era una pratica rara, qualcosa da riservare solo ad individui speciali, particolari per motivi che a noi oggi sfuggono.

Come ho già diffusamente spiegato nella puntata n10, è possibile che la sepoltura fosse contemplata solo per coloro che morivano prematuramente o di morte violenta, persone che non avevano in qualche modo concluso la loro vita danneggiando, in un certo senso, l’intero gruppo con la propria prematura morte. Oppure agli individui giudicati “speciali”, una sorta di sciamani forse, a causa di particolari patologie congenite o di caratteristiche rare.
Forse si pensava che seppellirli con determinati riti li avrebbe fatti tornare alla vita, in qualche modo: dato che la loro esistenza era così importante per il gruppo questo era un tentativo magico di resuscitarli.. o forse no. 

Le tombe sapiens del Paleolitico superiore in Europa giunte fino a noi sono abbastanza numerose: una cinquantina in tutto.
Sono due le zone europee che ne ospitano di più: la Repubblica Ceca (in particolare in Moravia) e l’Italia; vi sono poi stati ritrovamenti in Francia, Inghilterra, Portogallo e Russia.

Vediamo quindi alcune di queste prime tombe umane.

 

Le sepolture di Sunghir (Russia)

Questo luogo presenta diverse sepolture: ci soffermeremo in particolare sulle tombe di una coppia di ragazzi e su quella di un uomo anziano.

LA TOMBA DEI DUE RAGAZZI

La tomba della coppia di ragazzi ospita una bambina di circa 9-10 anni e un ragazzo di 12-13 anni: i due corpi sono distesi uno accanto all’altro, testa contro testa, e presentano un corredo funerario ricchissimo.

I due corpi erano probabilmente abbigliati con vestiti, ormai dissolti, decorati con migliaia di perline di avorio di mammut: le perline sono giunte fino a noi e, al momento del ritrovamento, circondavano i due scheletri.
Sono poi presenti bracciali e ornamenti di vario genere sempre in avorio, tra cui un grande spillone d’avorio posto sul petto di ciascuno: forse chiudeva un sudario in cui era avvolto ciascun corpo e oggi dissolto.
Accanto ai corpi sono stati trovati altri oggetti: dischi di avorio traforato e lunghe punte di avorio, probabilmente denti di narvalo (che è un tipo di cetaceo esistente tutt’oggi).

Perché i vestiti si sono dissolti?
Semplicemente perché erano di materiale organico, in pelli di animale probabilmente, e questo materiale nelle migliaia di anni si è deteriorato fino a svanire, come è successo per la carne e i tessuti molli dei due corpi. Gli ornamenti in avorio così come le ossa dei due scheletri invece hanno attraversato i millenni.

Vi è poi una caratteristica degna di nota.
La bambina presenta una deformità congenita alle gambe, mentre il ragazzo è sano o appare tale.
Questa sepoltura ricorda quella della donna appena ventenne di Dolní Věstonice (Repubblica Ceca) che presenta una rara malattia congenita ed è stata seppellita insieme a due ragazzi maschi: c’è da chiedersi se i “compagni” di sepoltura non fossero semplicemente dei prescelti, persone sacrificate per accompagnare nell’aldilà un individuo ritenuto “sacro”, una sciamana resa “speciale” dalle proprie patologie congenite..

LA TOMBA DI UN UOMO ANZIANO

Sempre nello stesso luogo, è presente la sepoltura di un uomo anziano, di ben 60 anni: un vero record nel Paleolitico!

L’uomo è supino e ha le braccia incrociate sul petto, il corpo è coperto di ocra rossa.
Ad accompagnare nella morte questo individuo è presente un corredo funebre davvero ricco: ossa con incisioni, manufatti litici, una veste (oggi dissolta) decorata con denti di cervo e perle d’avorio, bracciali e pendagli, un ricco copricapo e una serie di oltre 3000 dischi di osso e avorio.

 

Il corredo funerario dello sciamano (Repubblica Ceca)

Questa tomba della Moravia presenta molte caratteristiche insolite.

Innanzitutto l’uomo qui sepolto è anziano, fatto che, come già detto, è molto raro nel Paleolitico.
Ma quello che colpisce di più è il suo particolare corredo funebre: conchiglie, dischetti di vari materiali privi di fori di sospensione, una bacchetta in avorio che forse era un percussore per un tamburo.

L’elemento del corredo funebre più interessante è una figura umana in avorio di circa 20 cm che si articolava a formare una sorta di grande marionetta e di cui sono giunti fino a noi soli pochi pezzi: gran parte del corredo è andato distrutto o disperso nell’Ottocento, al momento del ritrovamento. Tra l’altro la figura rappresenta indiscutibilmente un uomo, fatto raro nelle sculture paleolitiche.

Ma cosa colpisce di più questo corredo funebre in generale?
La maggioranza degli oggetti rinvenuti non hanno alcuna funzione pratica né, apparentemente, decorativa: probabilmente avevano una funzione rituale, forse l’uomo era una sorta di sciamano.
Ad avvalorare questa tesi c’è il fatto che lo scheletro dell’uomo presenta tracce di una grave periostite.
 Questa patologia avrà sicuramente causato sofferenza all’uomo e difficoltà nella vita di ogni giorno: se è sopravvissuto fino a tarda età è stato sicuramente grazie all’aiuto del resto del gruppo che, evidentemente, lo riteneva importante per la comunità.

 

La tomba del giovane Principe (Italia)

La sepoltura si trova nella Grotta delle Arene Candide, in Liguria, in Italia.

Il corpo appartiene ad un ragazzo adolescente di circa 15 anni, che è stato soprannominato “il principe” per il ricchissimo corredo funerario presente.

La testa del ragazzo appare coperta da centinaia di conchiglie, gusci di ricci di mare, denti di cervo e pendenti d’avorio.
Il busto è cinto da una sorta di armatura fatta di corni d’alce, originariamente tenuti insieme da un laccio di pelle, mentre sulle ginocchia vi sono pendenti d’avorio di grandi dimensioni. Nella mano destra stringe una lama di selce di 25 cm.

I materiali di molti degli oggetti e delle decorazioni trovate in questa sepoltura vengono da lontano: in particolare l’avorio (raro in Italia) e la selce vengono dall’attuale Francia.
Questo significa che il gruppo a cui il giovane apparteneva si spostava, percorrendo anche ampie distanze, e/o aveva scambi commerciali con altri gruppi.

Questa sepoltura è particolarmente importante perché permette di avere un’idea abbastanza chiara dell’abbigliamento del Paleolitico superiore.

Il Principe indossava un copricapo decorato; un abito a casacca con maniche lunghe che si infilava dalla testa dato che non era aperta davanti; sotto la casacca indossava lunghi gambali o una sorta di pantaloni legati in vita e a loro volta legati o cuciti alle calzature che erano una specie di mocassini realizzati con un unico pezzo di pelle.
Tutti gli abiti, probabilmente in pelle, erano decorati con conchiglie e perline cucite.

Sappiamo come è morto il giovane: si è trattata di una morte violenta.
Al ragazzo manca parte della mandibola sinistra e le ossa della spalla corrispondente: il “buco” creatosi dalla profondissima ferita è stato riempito con una grande massa di ocra gialla.. questo insieme alle decorazioni e agli abiti hanno probabilmente permesso di mascherare il danno al momento della sepoltura.

 

Abbiamo parlato di arte, musica, vita e morte.. nella prossima puntata vedremo un altro fondamentale tassello della storia umana: la nascita del linguaggio!

 

Ascolta “Ep18 – Le tombe dei sapiens del Paleolitico” su Spreaker.

Se vuoi lasciare un commento puoi farlo su Spreaker cliccando qui sopra:
basta cliccare sull’icona del fumetto!
Se invece vuoi lasciare un “mi piace” clicca sull’icona del cuoricino.