32# Il massacro di Talheim

Nell’episodio 12 “Uno specchio oscuro” abbiamo visto come la violenza, la guerra, il male se vogliamo, si siano sviluppati nella storia umana e come non siano un prodotto del tutto culturale ma abbiano, almeno in parte, una base, una spiegazione biologica.
Abbiamo visto che il Neanderthal è il primo ominide a manifestare chiaramente segni di violenza.
Oggi andremo oltre.
Oggi parleremo di massacri, uccisioni di massa e fosse comuni.
La cultura delle ceramica lineare
La cultura della ceramica lineare si sviluppa tra il 5500-4500 a.C. circa in tutta Europa, ma soprattutto nell’area del Danubio centrale e lungo il corso centrale e superiore dell’Elba e del Reno.
Questa cultura rappresenta la prima diffusione dell’agricoltura in Europa: si tratta di una cultura sviluppata e avanzata, dotata di una buona organizzazione e di un apparato culturale strutturato.
Consideriamo ad esempio le sue tradizioni funerarie.
All’apice dello sviluppo di questa cultura i morti vengono seppelliti in necropoli, suddivisi probabilmente in gruppi famigliari. I corpi vengono adagiati su un lato e accanto di alcuni di loro (circa il 30%) vengono deposti oggetti come conchiglie, asce in pietra, monili e vasi in ceramica.
Tutto questo testimonia l’importanza che questa cultura dà al rito della sepoltura e del fatto che la deposizione del morto, sebbene più elaborata per alcuni individui (sia maschi che femmine), ha una cura particolare.
Infatti la cultura della ceramica lineare ha da sempre seppellito i suoi morti, sin dalla sua origine quando seppellisce le donne e i bambini sotto i pavimenti delle case e gli uomini probabilmente altrove.
Tutto questo lo sappiamo grazie ai resti archeologici, dai siti trovati in varie parti d’Europa.
Alla luce di tutto questo però, le scoperte archeologiche di cui vi andrò a parlare vi appariranno sorprendenti.
Il massacro di Talheim
Nel 1983 a Talheim, Germania, viene trovata l’ennesima sepoltura appartenente alla cultura della ceramica lineare. Ma non si tratta di una sepoltura come le altre, anzi.
Vi sono 34 corpi appartenuti a uomini (9), donne (7) e bambini (16) e a 2 adulti di cui non è stato possibile determinare il sesso. Tutti sono morti all’incirca nel 5100 a.C..
I corpi non sono ordinatamente disposti su un lato, come è comune in questa cultura, ma gettati alla rinfusa; non sono inoltre presenti corredi funerari.
Dall’analisi degli scheletri emerge che tutti gli individui sono morti di morte violenta.
La causa della morte è stata identificata con colpi sferrati al cranio effettuati da asce in selce (nella maggioranza dei casi tagli prodotti dal lato affilato, in altri colpi violenti sferrati utilizzando il retro smussato dell’ascia stessa); in due o forse tre casi vi sono ferite prodotte da frecce.
Nessuno dei corpi presenta ferite da difesa: con ogni probabilità, quindi, queste persone stavano fuggendo quando sono state uccise.
Quindi, in soldoni, il ritrovamento di Talheim non è quello di una necropoli ma è la testimonianza di un massacro: questa è indiscutibilmente una fossa comune.
Questa è stata la prima fossa comune di epoca neolitica giunta fino a noi: nelle riviste specializzate se n’è discusso a lungo evidenziando in particolare la sua unicità. Questo fino a quando negli anni successivi ne sono state scoperte altre, tra cui: Schletz-Asparn (in Austria), Herxheim e Schöneck-Kilianstädten (entrambe in Germania).
La fossa comune di Schletz-Asparn
Il sito di Schletz-Asparn si trova in Austria, a soli 33 km da Vienna, e viene scoperto pochi anni dopo Talheim.
Il sito è molto vasto e, inizialmente, i corpi paiono una trentina ma, con l’avanzare degli scavi si scoprono i resti di oltre 300 individui di varie età, tutti morti di morte violenta.
Una caratteristica di questa fossa comune è che il numero di corpi femminili è basso, forse ad indicare che le donne venissero rapite anziché uccise.
Quindi cosa vediamo qui?
Questa è una fossa comune? Questi sono i resti di una guerra di conquista, magari volta allo scopo di catturare delle donne?
Chissà! !uelle che possiamo fare a riguardo sono solo congetture!
I 1000 corpi di Herxheim
Nel 1996 viene scoperto a Herxheim, in Germania, un insediamento appartenente alla cultura della ceramica lineare.
L’insediamento è circondato da un fossato di recinzione in cui sono state trovate 80 fosse contenenti resti di animali (di cui alcuni scheletri integri, come quelli di cani), frammenti di manufatti in ceramica o in pietra e moltissimi frammenti di resti umani.
In base agli studi i resti umani appartenevano a circa 500 persone, di diverse età, dai neonati agli anziani; considerando che l’area oggetto di scavo corrisponde a solo la metà dell’area totale è ragionevole pensare che in totale qui vi siano i resti di 1000 persone circa.
I resti ossei umani di questa fossa presentano fratture effettuate con strumenti, in particolare molti crani presentano tagli orizzontali in cui la calotta è separata dal resto del cranio.
Alcune ossa presentano poi segni di denti o spaccature compatibili alla rimozione del midollo o segni indicanti la rimozione delle parti molli.. insomma: sono presenti chiari segni di cannibalismo.
Perché tutto questo?
Secondo studi effettuati nella decade successiva al ritrovamento, si è supposto che questo luogo non sia un semplice insediamento ma una sorta di centro funerario dove, per motivi rituali, i corpi dei defunti vengono distrutti.
Alcune culture della storia umana effettivamente presentano rituali funebri articolati in doppie sepolture, in cui i corpi vengono manipolati e spostati, oppure vengono esposti ai predatori perché siano mangiati e distrutti.
Se fosse vero questa non sarebbe una fossa comune testimonianza di un massacro ma una vera e propria necropoli.
In ogni caso, come ho già chiarito parlando dei Neanderthal, nella puntata n10 a cui rimando, il cannibalismo comune (ossia ho fame e mi mangio il mio vicino di casa) è molto raro nella storia dell’umanità: diciamo che è molto più comune nei film americani di dubbio gusto che nella realtà!
Questo perché il cannibalismo è un tabù culturale molto difficile da infrangere, anche perché ha solide basi biologiche (ossia: mi mangio il vicino e mi becco terribili malattie che mi condannano a una morte orribile).
Discorso diverso è il cannibalismo rituale: molte culture hanno praticato il cannibalismo rituale, alcune neanche fino a tanto tempo fa! Il cannibalismo rituale può essere legato, ad esempio, a riti funebri o a rituali di guerra.
In ogni caso quale fu il motivo che portò oltre 1000 corpi nella fossa comune di Herxheim? Forse non lo saperemo mai..
I resti di Schöneck-Kilianstädten
Nel 2006 viene poi scoperto il sito Schöneck-Kilianstädten, vicino a Francoforte in Germania: qui sono trovati i resti di 26 adulti e bambini.
I corpi presentano segni di notevole violenza, più vicina alla tortura che alla semplice esecuzione di prigionieri.
Sono presenti mutilazioni e fratture delle ossa lunghe degli arti inferiori fatti prima della morte.. quindi, detto più chiaramente, a queste persone sono state rotte le ossa delle gambe quando erano ormai inermi, poco prima del colpo di grazia che le ha uccise: queste persone sono state quindi deliberatamente fatte soffrire, torturate, prima di essere uccise.
Perché?
Forse è una forma di intimidazione dei nemici? Semplice sadismo?
Anche qui la risposta si è persa nella pieghe del tempo..
Le guerre neolitiche
Fosse comuni, massacri e particolari riti funebri.. Per quanto molto ci sfugga di tutto questo, delle ragioni che hanno condotto a queste fosse comuni, gran parte di questi ritrovamenti archeologici sono la testimonianza dell’esistenza di guerre neolitiche.
Nel Neolitico i conflitti vanno di pari passo con lo sviluppo dell’agricoltura e la conseguente lotta per il possesso di terre da dedicarci.
Ma quindi è questo il problema?
È l’agricoltura alla base dei conflitti che hanno insanguinato l’umanità? La soia e i fagioli sono la causa dei massacri da Alessandro Magno alla seconda guerra mondiale?
Ne parleremo nella prossima puntata, che sarà un po’ filosofica, e cui affronteremo le più oscure conseguenze della nascita dell’agricoltura..
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